Forensics Meeting 2018: il più importante meeting internazionale di criminologia e criminalistica d’Italia

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Forensics Meeting 2018: il più importante meeting internazionale di criminologia e criminalistica d’Italia

Università Popolare UNISED | Criminologia, Scienze forensi, Neuroscienze e Security
 

Corsico (Milano). Si è svolto al Polo Scientifico di Corsico il più importante evento internazionale della criminologia e della criminalistica d’Italia. Organizzato dall’Istituto di Scienze Forensi e dall’Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti, il meeting si è tenuto nei giorni 9 e 10 novembre 2018 ed ha ospitato esperti di grande calibro,sia nazionali che internazionali. Presenti all’evento, rivolto non solo ai professionisti e agli studenti ma anche agli appassionati del settore, alcuni partner tra cui AMPED, CYPE, MOOVED, MSAB e SecurCube.

La prima giornata è stata caratterizzata da sei interventi, ai quali sono seguiti due Workshop di Criminalistica.
Massimo Blanco, presidente dell’Istituto di Scienze Forensi, e Andreas Melinato, direttore della Sezione Investigazioni Scientifiche ISF e preside allo European Forensic Institute di Malta, hanno dato inizio al Meeting sottolineando l’importanza di un evento di tale spessore in una realtà italiana ancora in crescita. Ha concluso la presentazione Deborah Capasso de Angelis, presidente dell’Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti e presidente e rettore dell’Università Popolare UNISED.

Il primo intervento, dal titolo “Il crimine come produzione sociale. La mappa dei problemi”, è stato esposto da Giovanni Sabatino, sociologo esperto di reati associativi. Grazie alla sua grande esperienza sul campo, ha affrontato anche il tema della globalizzazione e del legame inscindibile che esiste tra la criminalità organizzata, ricordando lecitamente l’articolo 416 del Codice Penale, e quella comune. L’esperto ha ribadito come la personalità di un individuo non sia altro che il risultato dell’ambiente sociale circostante, che spesso costringe alla criminalità in risposta alla necessità di beni primari altrimenti irraggiungibili.

Mirko Avesani (PhD), medico specialista in neurologia e criminologo esperto in neurodiritto, ripercorrendo gli articoli del Codice Penale, ha successivamente affrontato il tema della capacità d’intendere e di volere e della contrapposizione tra determinismo e indeterminismo. Nell’intervento dal titolo “Neuroscienza e diritto penale: una collaborazione possibile?”, l’esperto ha illustrato come sia importante tener conto dei dati neuroscientifici, in quanto spesso alcuni comportamenti violenti possono derivare da particolari condizioni patologiche a livello cerebrale. Questi dati potrebbero fornire ai giudici uno strumento ulteriore per meglio valutare le responsabilità in ambito penale. Si è inoltre soffermato sull’importanza della PET, una metodica di diagnostica che fornisce immagini molto precise e dettagliate sulla funzione di organi o tessuti del corpo umano e può quindi offrire al medico legale informazioni accurate e precoci su molte malattie.

Cristian Fioriglio, biologo e tossicologo forense, nella sua presentazione intitolata “Aspetti e criticità dell’analisi tossicologica forense in ambito giudiziario e medico legale”, ha ripercorso le fasi storiche che hanno portato alla nascita della tossicologia forense, sottolineando l’importanza della materia in tale settore attraverso l’illustrazione di diversi casi. Ha inoltre presentato il “Protocollo Rosa”, una guida, rivolta al personale medico sanitario, da adottare in caso di violenza sessuale. Lo stesso Fioriglio ha deciso di schematizzare i passaggi principali della guida che, se seguiti correttamente, possono facilitare le indagini e meglio tutelare le vittime.

Nel quarto intervento, dal titolo “La verifica della copertura reale delle celle telefoniche come elemento portante nelle indagini investigative”, l’ingegnere ed esperto tecnico forense Nicola Chemello ha disquisito sull’azienda di cui è socio fondatore: SecurCube. L’azienda, che vanta collaborazioni con le forze dell’ordine e con esperti forensi sia a livello nazionale che internazionale, si occupa di sviluppare soluzioni nell’ambito dell’informatica forense, in particolare per quanto riguarda l’analisi dei tabulati telefonici e della misurazione della reale copertura delle celle telefoniche. Con esempi pratici, l’Ing. Chemello, ha mostrato come spesso un’analisi superficiale possa compromettere le indagini e ha evidenziato l’importanza di recarsi personalmente sul posto per analizzare l’effettiva copertura delle celle telefoniche, che spesso non coincide con quella riportata sulle schede tecniche.

In videoconferenza dagli Stati Uniti Scott Kuntz, esperto di Video Forensics e istruttore per la Law Enforcement & Emergency Services Video Association (LEVA), con il suo intervento, intitolato “Video Evidence: It IS a Forensic Discipline!”, ha messo in evidenza l’importanza dell’analisi video in ambito forense e di come spesso questa venga sottovalutata in termini di difficoltà. Kuntz ha spiegato la necessità di un corretto addestramento degli agenti di polizia e del personale forense elencando in maniera approfondita i passaggi da seguire, dalla raccolta delle prove fino alla loro analisi, utilizzando le giuste tecniche e strumentazioni. Solo ed esclusivamente con adeguata preparazione ed addestramento è possibile svolgere i passaggi nel modo corretto, senza rischiare di compromettere irreparabilmente le indagini.

Tale discorso è stato portato avanti dall’ing. Martino Jerian, esperto di video analisi e CEO nonché fondatore di AMPED Software. AMPED è un’azienda specializzata nello sviluppo di software per l’elaborazione di immagini e filmati per applicazioni forensi. Le parole chiave sono: precisione, ripetibilità e riproducibilità, in perfetto accordo con il metodo scientifico. L’ing. Jerian, con esempi pratici di utilizzo dei software, ha mostrato come sia possibile migliorare la qualità di un’immagine e quali sono i limiti entro i quali operare per non rischiare di alterare i dati originali.

La prima giornata del Forensics Meeting si è conclusa con due workshop:
  • Tecniques of Electrostatic Lifting, tenuto da Robert Milne;
  • Drone Forensics: la prossima sfida della Digital Forensics, tenuto dal team di MSAB.

La seconda giornata del Forensics Meeting, nella quale hanno avuto luogo interventi per lo più di esperti internazionali, si è aperta con Robert Milne, esperto forense ed ex capo della sezione di Intelligence forense a New Scotland Yard. Nel suo intervento, dal titolo “Pathfinder: Electrostatic Dust mark search and recovery”, l’esperto ha discusso sull’utilizzo del Pathfinder, da lui ideato, e delle tecniche elettrostatiche, così come mostrato durante il workshop.

Ian Oldfield, specialista di geo-intelligence ed ex ufficiale del Metropolitan Police Intelligence Bureau di Londra, ha presentato il suo lavoro, nell’ambito dell’intelligence geospaziale, attraverso una presentazione dal titolo “Geospatial Intelligence in Police Investigation”. L’esperto ha spiegato come sia possibile individuare, con un minimo margine di errore, la zona in cui ricercare il responsabile di un crimine mappando l’area e mettendo in relazione i punti in cui sono stati commessi i crimini, presumibilmente dalla stessa persona.

L’ing. Andreas Melinato e la dott.ssa Michelle Yew hanno poi presentato il corso di laurea in Scienze forensi e investigazione criminale dello European Forensic Institute di Malta.

Il “capo politico” delle Scienze Forensi d’Europa Anya Hunt, CEO presso The Chartered Society of Forensics Sciences ed esperta forense, ha presentato la Chartered Society of Forensic Sciences, la più importante organizzazione europea della criminologia e della criminalistica. L’esperta ha ripercorso le fasi storiche che hanno portato alla nascita e allo sviluppo della Chartered Society. Ha spiegato nel dettaglio le modalità di ammissione alla stessa e i servizi messi a disposizione dei propri membri. Secondo la Hunt, la parola chiave per un esperto forense è “competenza” e per conservarla bisogna necessariamente continuare a studiare e formarsi per restare al passo con un mondo tecnologico in continua evoluzione.

L’intervento successivo, dal titolo “Forensics in modern intelligence Ied policing”, è stato presentato nuovamente da Robert Milne, il quale ha affrontato il tema della Forensic Intelligence e di tutti i campi di applicazione utili specialmente in un’indagine condotta dalle forze dell’ordine.

È seguito l’intervento dal titolo “La criminologia e il canto delle sirene” a cura della sociologa e criminologa Deborah Capasso de Angelis, presidente dell’Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti e presidente e rettore all’Università Popolare UNISED. L’esperta ha illustrato la figura del criminologo, scienziato che deve avere una mente aperta, non autoreferenziale, in grado di acquisire informazioni utili da varie discipline e unirle al fine di individuare il comportamento umano, la sua connessione al crimine e prevenire il reato. Ha inoltre spiegato la definizione di canto delle sirene, riferito a quanti operano senza avere un titolo riconosciuto e che divulgano false informazioni attraverso i mass media e la tv, dove si seduce attraverso il male.

Terry Kent, ex ufficiale capo del Servizio Investigativo Britannico e uno dei massimi esperti di impronte digitali, nel suo discorso, dal titolo “Improving Latent Fingerprint Recovery from Crime Scenes”, ha analizzato le varie tecniche e strategie per migliorare il recupero delle impronte digitali sulla scena del crimine, anche in base alla superficie su cui si trovano. Kent ha messo a confronto vantaggi e svantaggi di quelli che, secondo lui, sono i migliori elementi di prova: DNA e impronte digitali.

Peter Mansi, ex capo dei vigili del fuoco di Londra ed esperto nell’investigazione di incendi, tramite l’analisi di diversi video ha sfatato alcuni miti legati al mondo degli incendi e delle esplosioni. Nel suo intervento, dal titolo “Fire Investigations ‘Myths and Legends’, ha inoltre spiegato in cosa consistono le Fire invertigations, indicate come l'analisi degli incidenti legati al fuoco, volte ad individuare l’area in cui ha avuto origine il fuoco, le cause e il suo sviluppo.

L’ultimo intervento è stato quello dal titolo “Ingegneria forense: l’uso delle tecniche di simulazione computerizzata nell’indagine tecnica di un evento. Dimostrazione pratica” presentato da Andreas Melinato, ingegnere forense e investigatore di incendi, e Antonio Marotta, ingegnere della CYPE. L’ing. Melinato ha dato una definizione al termine ingegneria forense: “«Forensic engineering is the application of engineering principles and methodologies to answer question of fact. These questions of fact are usually associated with accidents, crimes, catastrophic events, degradation of property, and various types of failures.» e ha confrontato il metodo scientifico con il processo investigativo ingegneristico. Antonio Marotta ha presentato i CYPE Software per l’analisi termotecnica, illuminotecnica, acustica e antincendio degli edifici. Gli ingegneri hanno infine mostrato come questo software può essere utilizzato per fini criminalistici mostrando i vantaggi dell’utilizzo di tecniche di simulazione computerizzata, nell’ambito della costruzione di edifici, al fine di analizzare e anche prevenire eventuali danni.

Il Forensics Meeting non ha deluso le aspettative. Da questo stimolante incontro si è potuta osservare l’importanza di ogni disciplina nei campi della criminalistica e della criminologia. È stata un’esclusiva poter assistere ed ascoltare interventi di esperti di un calibro così importante.

Al termine, per poter certificare la presenza di ognuno, è stato consegnato un attestato di partecipazione.

Alessia Busillo, Claudia Miano, Alessia Santoro




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