Parigi, 13/11/2015: una prima analisi sulle strategie utilizzate dai terroristi

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Parigi, 13/11/2015: una prima analisi sulle strategie utilizzate dai terroristi

Università Popolare UNISED | Criminologia, Scienze forensi, Neuroscienze e Security
Pubblicato da Luca Angrisani in Terrorismo · 14 Novembre 2015
Tags: LucaAngrisaniIntelligenceTerrorismo

Attacchi simultanei e coordinati, uso di esplosivo, armi portatili e suicide, tecniche e procedure che lasciano immaginare scenari siriani o iracheni. Questo il quadro delineatosi rapidamente agli occhi delle forze di sicurezza francesi intervenute la scorsa notte a Parigi. Qualsiasi analisi sarebbe azzardata in questo momento, ma certo è che la chiave di lettura di quanto accaduto in una delle citt à europee, forse al momento con il più alto livello di sicurezza implementato, risiede proprio nella valutazione analitica delle modalità operative poste in essere dai terroristi. Tempistiche in gioco e sequenza degli attacchi, infatti, riportano la memoria degli analisti a "tactics, techniques and procedures (TTP)" già viste e studiate nei teatri mediorientali negli ultimi anni. Daesh, infatti, sia in Siria che in Iraq ha "brevettato", implementato e, successivamente, utilizzato tecniche di attacco complesso con azioni di distrazione iniziali. In tale contesto, Parigi ha registrato ben due attacchi iniziali aventi questo ultimo scopo, le due esplosioni nell'area dello stadio.  Le migliaia di persone presenti e l'alto impatto operativo e mediatico, dovevano rappresentare motivo di concentrazione rapida dell'attenzione delle forze di sicurezza, distogliendole così dal vero obiettivo, il teatro Bataclan. Unica regia, questo è ciò che appare chiaro, così come è altrettanto chiaro che la conoscenza di tali tecniche lascia pensare ai cosiddetti "rientrati", terroristi che, comunque, devono aver effettuato, se non un periodo operativo nei teatri di guerra, quantomeno uno specifico addestramento nell'area. Quanto accaduto evidenzia inoltre quanto il cuore dell'Europa possa essere ancora così facilmente esposto. La Francia, infatti, aveva già implementato i propri livelli di sicurezza interna. Ciononostante, nulla è bastato ad evitare un tale attacco.




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