Cani e sicurezza: aspetti normativi

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Cani e sicurezza: aspetti normativi

Università Popolare UNISED | Criminologia, Scienze forensi, Neuroscienze e Security
Pubblicato da Camilla Quirino in Sicurezza e Legalità · 16 Ottobre 2014
Tags: CaninormativeCamillaQuirino

Chissà quante volte, portando a spasso il vostro cane, vi sarete sentiti rivolgere domande (il più delle volte con tono tutt’altro che gentile) come: "Perché non porta la museruola?" o frasi che insinuano che il vostro cane sia pericoloso. Sicuramente non se siete i padroni di un Chihuahua, Pincher, Bassotto o simili. Attenzione però, perché anche per i più piccoli valgono le stesse regole.
In ogni caso, sappiate che chi vi costringe ad esempio a mettere la museruola al vostro cane commette uno o più reati (usurpazione di funzioni pubbliche, art. 347 c.p. ed abusivo esercizio di una professione, art. 348 c.p.), a meno che non si tratti dell’autorità competente.
Ma andiamo ad esaminare la normativa relativa all’argomento. Le norme di riferimento sono contenute nell’Ordinanza del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 3 marzo 2009, concernenti la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. Secondo la suddetta ordinanza, gli obblighi dei padroni (di tutti i cani, senza distinzione alcuna) sono i seguenti: utilizzare un guinzaglio di lunghezza non superiore ad un metro e mezzo nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, portare sempre con sé una museruola (non indosso al cane) e gli strumenti per raccogliere gli eventuali escrementi dell’animale.
Solo le autorità competenti (ad esempio polizia locale, guardie ecologiche, Forze dell’Ordine) possono eventualmente controllare che il cane abbia il microchip, che abbiate appresso la museruola e la paletta (o il sacchetto) per tenere pulito e solo loro possono chiedervi di far indossare la museruola al cane.
Per quanto riguarda invece un argomento non meno importante, ma molto dibattuto, e cioè la stipula di una assicurazione, essa non è mai obbligatoria, bensì fortemente consigliata (anche da chi scrive), ancora una volta indipendentemente dal tipo di cane che possedete. Infatti, il proprietario di un cane risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso (anche se affidato a terzi). Inoltre, la famigerata lista delle razze ritenute pericolose non esiste più ed è stata abolita dalla nuova Ordinanza, superando la precedente in materia (212/2003). Con l’attuale normativa in vigore viene trasferita la responsabilità del cane direttamente al proprietario. La legge sancisce che debba essere il veterinario a stabilire la necessità di stipulare una copertura assicurativa, senza ovviamente tener conto della razza del cane, ma della sua storia ed attitudine (ad esempio aggressioni pregresse o episodi che abbiano mostrato l’aggressività dell’animale). Giuridicamente, rimarrà comunque una scelta del proprietario decidere se seguire il consiglio del veterinario, mentre a livello etico bisognerebbe farlo.
Naturalmente, restano gli obblighi di "chippare" il cane e registrarlo all’Anagrafe Canina entro i 15 giorni dall'inizio del possesso dell'animale.
Alla luce di quanto esplicato, ne deriva la calda raccomandazione di assicurare il proprio cane e di portarlo a spasso rispettando le normative vigenti. Le razze pericolose, come già detto, non esistono e siete voi i responsabili dell’educazione del vostro cane. Lui è il vostro "specchio". L’assicurazione vi coprirà nel caso in cui il vostro Pitbull aggredirà un altro animale od una persona - da una ricerca dell’Azienda Sanitaria di Firenze, su un totale di 32 aggressioni letali dal 1984 al 2009, nove vittime sono state aggredite da un Pastore Tedesco, contro le quattro da un Pitbull e tre da un Rottweiler - ma anche quando il vostro Pincher, attraversando la strada causerà un incidente, il vostro Chihuaua farà cadere qualcuno in bicicletta o provocherà un incidente automobilistico, oppure, ancora, il vostro Bassotto farà cadere rovinosamente qualcuno dalle scale.

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